✔ XS - piccolissima (432 x 280)
✔ S - piccola (576 x 373)
✔ M - Media (792 x 513)
✔ L - Grande (800 x 519)
Originale
Trento - 1917
Cartolina del progetto del monumento ossario austro-ungarico che si trova a Trento all'interno del cimitero comunale.
Dal sito "Itinerari della Grande Guerra"
"Il monumento-Ossario dei caduti austro-ungarici di Trento sorge all'interno del Cimitero Monumentale del capoluogo trentino ed ospita nella sua cripta le spoglie di oltre 8mila soldati asburgici caduti durante la Grande Guerra.
Le salme di 6.576 caduti sono quelle provenienti da questo stesso cimitero, mentre le altre 1.500 sono quelle dei caduti traslati dal cimitero di guerra di Pergine.
La sua storia è piuttosto tormentata: costruito al centro del viale principale, durante il fascismo venne spostato in un angolo del camposanto per lasciare spazio al Sacrario militare italiano e nel 1970 nuovamente riposizionato per far posto a tombe civili.
Oggi però, grazie ad una recente ed importante opera di restauro, appare in tutta la sua magnificenza in cui spiccano il sarcofago bianco e la possente base di marmo rosso.
L'opera venne pensata già all'inizio della Grande Guerra a causa dell'ingente numero di decessi all'interno dell'esercito austro-ungarico, specie lungo la linea delle Dolomiti.
Oskar Guseck, comandante della Fortezza di Trento, ordinò quindi all'architetto viennese Rufold Perco (nato a Gorizia) la costruzione di un monumento-ossario che potesse ospitare i soldati asburgici e, in segno di fratellanza, anche gli eventuali caduti italiani.
Dopo due anni di lavori, il monumento venne inaugurato nel novembre del 1917, nei giorni immediatamente successivi alla disfatta di Caporetto.
L'altezza è di 10 metri mentre la base rettangolare è di 9 metri per 7, posta sopra 4 scalini.
Il marmo utilizzato proviene dalla vicina Civezzano e venne lavorato dagli stessi soldati che così costruirono un luogo della memoria per i loro stessi commilitoni.
Le sculture invece sono opera dei soldati scalpellini Remo Stringari di Aldeno e Josef Rauch i quali realizzarono sui lati del sarcofago delle figure femminili e dei soldati morenti.
Stringari realizzò anche la statua in bronzo, oggi non più esistente, che originariamente era stata posta in cima al monumento e raffigurante un'aquila imperiale mentre catturava con i propri artigli un nemico."
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